" Nello stato di trance puoi lasciare che la tua mente inconscia passi in rassegna il vasto deposito di cose che hai appreso nel corso della tua vita. Molte cose imparate senza saperlo, molte conoscenze che non ritenevi importanti a livello conscio sono scivolate nell’inconscio. " Milton H. Erickson


"Adesso tocco le sue mani e si legano sempre più. Mi guardi per piacere. Stringa ancora. Si saldano sempre più, si saldano sempre di più !"

Gran parte di chi è stato bambino negli anni 80 ricorderà queste frasi pronunciate da un noto personaggio televisivo, seguite da scene di persone che salivano poi sul palco con le mani intrecciate per essere liberati.

Sin dai tempi di Charcot l'ipnosi è stata a volte utilizzata per fare spettacolo, nel suo caso mostrando come donne isteriche incapaci di muoversi potessero riprendere a ballare semplicemente seguendo la voce dell'ipnotizzatore.

Molta dell'ipnosi che conosciamo grazie ai media viene praticata per stupire gli spettatori attraverso una sorta di magia delle parole e dei gesti, ma non ha niente a che vedere con un percorso di cura e un obiettivo terapeutico da raggiungere.


Fortunatamente l'ipnosi utilizzata in terapia è ben lontana dalle scene che vediamo in televisione o nei film.

Per Milton H. Erickson (2007), padre dell'Ipnosi Naturalistica, si tratta di un metodo per comunicare idee alle persone: il terapeuta crea un clima che predispone all'utilizzo di apprendimenti e fa emergere spontaneamente nel paziente capacità e soluzioni. La nostra mente inconscia sa già cosa funziona meglio per noi e non è il terapeuta a suggerire direttamente al paziente come dovrebbe vivere.

Per Giorgio Nardone (2008) la trance è uno stato naturale di alterazione delle nostre percezioni e della nostra coscienza che accompagna abitualmente la nostra giornata e ci aiuta a gestire al meglio la realtà circostante.


Ognuno di noi sperimenta abitualmente stati alternativi di coscienza: ad esempio questo accade nel caso della “trance del guidatore” quando siamo al volante e ci perdiamo nei nostri pensieri, ma nonostante questo siamo in grado di seguire la strada, rispettare i segnali e giungere a destinazione sani e salvi.

Lo stesso vale per un musicista o uno sportivo che durante una performance di alto livello si lasciano andare ad un flusso di movimenti armoniosi, coordinati e inconsapevoli; per rendersi conto nei dettagli di quel che hanno appena eseguito dovrebbero rivedere il il filmato completo della prestazione.

Molto di quel che ci accade giornalmente rimane al di sotto del livello della nostra coscienza in modo da non essere sovraccaricati dal flusso costante di informazioni e stimoli; la performance ad alti livelli è sempre ottenuta attraverso azioni fulminee e automatiche, eseguite in uno stato di incoscienza educata dal continuo esercizio ( Giorgio Nardone, Oltre sé stessi, 2019 ).

Ulteriori stati alternativi di coscienza li abbiamo durante il sonno oppure quando sogniamo ad occhi aperti, pratichiamo la meditazione o quando siamo completamente rapiti da un brano musicale.


Nella trance ipnotica, che è più profonda di questi stati alternativi di coscienza appena citati, avvengono tre cambiamenti importanti.


1) La nostra attenzione si divide, con una parte che rimane fuori e ci mantiene consapevoli di quanto accade nell'ambiente circostante e un'altra che va dentro di noi in profondità.

In altri termini non si dorme durante la trance, anzi si è più ricettivi di prima.


2) La nostra percezione cambia e la realtà non viene più vista in maniera puramente concettuale e razionale: spontaneamente emergono prospettive differenti fatte di colori, sensazioni, immagini, emozioni.

Questo ci consente di prendere contatto con aspetti diversi della nostra vita e delle nostre difficoltà, che altrimenti non saremmo mai in grado di cogliere attraverso il solo ragionamento.


3) Cambia la nostra logica e possiamo trovare soluzioni differenti da quelle elaborate con la logica ordinaria della mente cosciente.

La mente inconscia ad esempio è in grado di sintetizzare una serie di dolori del passato in una unica immagine simbolica e può superare un ricordo negativo semplicemente rivivendolo da una ottica del tutto differente: è il caso ad esempio dell'adulto che viaggia con la mente inconscia verso un passato nel quale prima si era sempre sentito vittima di una madre severa, che può invece adesso cogliere nei gesti di lei anche un lato più amorevole e protettivo.


Per Liliana Velarde Manzano, Co-Direttore dell'Istituto Milton H. Erickson Lomas Verdes, passare da uno stato ordinario di coscienza ad uno di trance equivale a passare dalla dimensione aerea a quella liquida: le nostre percezioni, movimenti e capacità cambiano completamente. Se non possiamo spostare una pietra sulla terra ferma, la stessa pietra può diventare più facilmente sollevabile in acqua.



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L'Ipnosi Strategica è una tipologia di intervento terapeutico che utilizza la Terapia Breve Strategica come modello per definire gli obiettivi terapeutici e le prescrizioni necessarie per raggiungere il cambiamento desiderato dal paziente, e l'Ipnosi Ericksoniana come strumento per creare un clima ideale nel quale la mente inconscia del paziente possa trovare le sue soluzioni in modo spontaneo e sano.

Utilizza protocolli di intervento divisi in 10 passi che sono stati sperimentati in passato con successo su migliaia di pazienti, e consente di lavorare sulle nostre sensazioni di base di paura, rabbia, dolore e piacere, oltre che sui maggiori sistemi percettivo reattivi patologici.

Si impiega solo quando è necessario: la maggior parte delle terapie effettuate nei miei studi utilizzano semplicemente il colloquio e le prescrizioni del modello strategico.

Viene utilizzata quando occorre potenziare l'effetto ottenuto mediante le tradizionali prescrizioni, oppure per intervenire su blocchi patologici nei quali è necessario un ulteriore lavoro per aggirare la resistenza al cambiamento.

A differenza dell'ipnosi classica non è necessario arrivare ad uno stato di trance profondo nel quale il terapeuta dirige e suggerisce soluzioni mediante suggestioni dirette; il terapeuta strategico crea semplicemente il contesto nel quale la mente inconscia del paziente produrrà cambiamenti secondo le proprie risorse, scegliendo spontaneamente la strada più sana da percorrere.



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Come diceva Milton H. Erickson: " La vita ti porterà dolore da sola. La tua responsabilità è creare gioia. "