Presso gli studi di Firenze e Pisa è possibile effettuare un intervento completo e personalizzato di coaching e scienza della performance, sia per il singolo che di gruppo.

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La Scienza della Performance utilizza i più moderni studi nell'ambito delle neuroscienze, della psicologia, del coaching strategico e dell'ipnosi, ed ha come scopo il miglioramento dei talenti personali e il superamento dei propri limiti di prestazione in ambito musicale, sportivo o manageriale.

Consente di analizzare i meccanismi di apprendimento specifici del singolo individuo, il suo sistema di percezione e reazione della realtà circostante, e permette lo sblocco di situazioni problematiche nelle quali non si riescono ad ottenere i risultati sperati, nonostante si disponga di tutte le qualità per raggiungere i propri obiettivi.

Come mostrato nel volume "Oltre sé stessi. Scienza e arte della performance" di Giorgio Nardone e Stefano Bartoli (2019), il metodo è già stato applicato da anni con successo in ambito sportivo, su atleti quali Aldo Montano, schermidore medaglia d'oro olimpica, e Alessia Zecchini, detentrice del record mondiale di apea subacquea in assetto costante.

E' inoltre utilizzato abitualmente per migliorare le performance di musicisti, artisti e manager.

Se si guarda sia agli illustri esempi di straordinari performer del passato, sia ai risultati degli studi più moderni sulla prestazione eccezionale, abbiamo la conferma che il talento innato influisce solo in parte sul successo finale.
Al talento vanno affiancati studio ed allenamento costanti, guidati da tecniche che consentano di acquisire resilienza, determinazione, flessibilità e adattabilità, che sono indispensabili per raggiungere risultati straordinari.

La resilienza è la capacità di resistere agli urti della vita.
I dolori, gli insuccessi, le difficoltà non sono incidenti di percorso; accadono naturalmente nella vita di ognuno di noi, e possono essere solo gestiti, difficilmente evitati.
Affrontarli e superarli con successo consente di diventare più capaci di gestirli col passare del tempo, evitando blocchi o crisi che inevitabilmente andrebbero a compromettere il proprio percorso di crescita personale.

Tutti i più grandi attori, musicisti, sportivi, hanno spesso affrontato nella propria vita personale enormi difficoltà, lutti, fallimenti, come è facilmente riscontrabile leggendo una qualsiasi loro biografia personale.
Molti attori di Hollywood, come Charlize Theron, non si vergognano affatto di raccontare che da giovani vivevano in pessime famiglie, o che in alcuni periodi della vita furono persino costretti a rubare per fame. Essere riusciti ad arrivare in alto, nonostante tutto questo, è per loro una medaglia al valore.
Non è un caso che una vita inizialmente difficile li accomuni: sono arrivati in alto proprio perchè di fronte a tutto questo, a differenza di altri, non si sono arresi, ed hanno continuato a cercare di migliorare la propria situazione e la propria carriera professionale.
Sono stati determinati, consapevoli del fatto che è sconfitto solo chi si arrende.

Ma un performer straordinario è anche una persona flessibile, che per risolvere un problema sa vedere la realtà da più prospettive, invece di accanirsi nel ribadire l'unica che conosce, nonostante questo lo stia portando all'insuccesso.
Accolgono ogni novità con curiosità, apprendono costantemente per tutto il corso della vita, e grazie a questo sono in grado di adattarsi a qualsiasi situazione, per quanto complicata possa essere, vedendola come una difficoltà da superare, piuttosto che come un problema senza soluzione.
E' il caso di Alex Zanardi, che nonostante un terribile incidente che lo ha privato delle gambe, ha saputo reinventare la propria vita, diventando uno tra i migliori atleti paralimpici al mondo.

Resilienza, determinazione, flessibilità e adattabilità non sono doti innate, ma devono essere allenate costantemente per tutto il corso della propria vita.
La scienza delle performance offre le più avanzate tecniche per acquisirle, migliorarle, e mantenerle nel tempo.
Il risultato finale deve essere sia efficace, ossia deve consentire il raggiungimento dei propri traguardi, ma soprattutto efficiente, producendo il massimo del risultato senza inutile dispendio di tempo o energie.

Il percorso di studio ed apprendimento per essere rapido va adattato allo stile cognitivo e percettivo dell'individuo.
Le più moderne ricerche confermano che vi è una profonda differenza tra soggetti analitici differenziali e intuitivi globali.

I primi percepiscono più facilmente i dettagli di una situazione, e devono comprendere e riflettere su come i vari elementi sono in relazione tra di loro prima di poter eseguire efficacemente un compito.

I secondi percepiscono la realtà in maniera globale; sacrificano l'attenzione verso gli aspetti più specifici, ma sono più adatti a svolgere compiti che richiedono risposte rapide e meno ragionate.

Se si prende come esempio la corsa, soggetti intuitivi tendono a preferire le discipline da velocisti, dove in pochi secondi devono avere una performance esplosiva, mentre gli analitici tendono a specializzarsi come fondisti, dove è fondamentale calcolare la performance in base a distanza ed energie disponibili.
Tutte e due le categorie devono comunque saper disciplinare con la tecnica la propria naturale inclinazione; altrimenti avremo intuitivi poco tecnici e incapaci di adattamento, o analitici eccessivamente ingessati nel troppo ragionare.

La scienza della performance mostra come è possibile sfruttare al massimo le proprie capacità, rispettando la natura del proprio stile cognitivo e del proprio sistema percettivo reattivo.

L'intervento si rivolge a:

  • Lo sportivo, l'artista o il manager che si sente bloccato nel raggiungere i propri obiettivi: nonostante ritenga di poter ottenere risultati migliori, e pur impegnandosi a fondo, non riesce a ottenere il successo sperato.
  • Il singolo individuo, che in mancanza di blocchi veri e propri, e pur essendo arrivato ad alti livelli sportivi, artistici o manageriali, vuole spingere costantemente le proprie capacità e talenti oltre i suoi limiti attuali.
  • L'atleta o l'artista che vuole costruire un percorso personalizzato di allenamento, insieme al proprio istruttore o maestro. Saranno guidati entrambi a individuare quali sono le migliori tecniche di addestramento personalizzate per quello specifico sport o performance artistica, e per quel particolare allievo.
  • Gli istruttori, allenatori o maestri che lavorano in ambito sportivo o artistico, che vogliono apprendere le più efficaci tecniche per gestire e migliorare i talenti dei propri allievi.
    Vengono in questo caso utilizzati workshop esperienziali, per il singolo o gruppi di istruttori, specifici per lo sport o la performance artistica, che consentono di acquisire le conoscenze necessarie per aiutare i propri allievi a superare i propri limiti o blocchi in tempi brevi.

Particolare attenzione viene inoltre posta nell'apprendimento di una comunicazione efficace, adattabile alle varie tipologie di allievi.

L'intervento utilizza tecniche di:

  • Coaching Strategico: viene effettuata una analisi del problema che consente di individuare le tentate soluzioni disfunzionali attuate dal soggetto, le eventuali eccezioni positive da valorizzare, le incapacità personali a livello emozionale, cognitivo, percettivo e comportamentale.
    Questo consente di comprendere il funzionamento specifico del problema che rende impossibile una performance ottimale, e consente di introdurre cambiamenti che portino ad una rapida soluzione.
  • Scienza della Performance: individua il sistema percettivo reattivo e lo stile cognitivo del soggetto, i suoi limiti e talenti, e fornisce le indicazioni per costruire un percorso di apprendimento che migliori costantemente le capacità fondamentali necessarie per ottenere il miglioramento personale e la risoluzione di problemi in tempi brevi.
  • Ipnosi: attraverso tecniche autoipnotiche e di training immaginativo, il soggetto diventa capace di superare i limiti imposti dal pensiero razionale.
    Sportivi e artisti hanno ben chiaro quanto il pensare o il controllare la propria prestazione durante l'esecuzione sia un freno che la rende più lenta o del tutto impossibile.
  • Il training immaginativo consente di allenare la capacità di lasciar scorrere in modo fluido la propria performance, senza intralciarla con un eccessivo controllo o ragionamento.
    Consente inoltre di allenare la capacità di rispondere automaticamente in frazioni di secondo alle richieste dell'attività sportiva o artistica: capacità fondamentale per il praticante di arti marziali, che reagisce in un lampo ad un attacco talmente veloce da essere difficimente visibile in tutti i suoi passaggi, o per il musicista che deve improvvisare dal vivo su un brano a velocità estreme.


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