La scienza della performance è una nuova disciplina che ha come ambito di intervento tutte quelle situazioni nelle quali un atleta, un artista, un manager, debbano avere prestazioni elevate nell'ambito del proprio lavoro.

L'intervento ha come obiettivo lo sblocco di situazioni nelle quali il soggetto sente di poter ottenere migliori risultati, ma si sente frenato e non sa come raggiungerli. Inoltre consente di apprendere tecniche che permettono di migliorare la creatività, l'apprendimento di compiti complessi, e la capacità di raggiungere i propri obiettivi in ambito sportivo o lavorativo.

Anni di ricerche sul campo hanno dimostrato che il modello della terapia breve strategica può essere utilizzato anche in ambiti non clinici, in questo caso non per superare una patologia, ma per consentire di superare i propri limiti.

Giorgio Nardone e Stefano Bartoli presenteranno il modello di intervento con una conferenza gratuita a Firenze.

Mercoledì 10 Aprile 2019 ore 21:00

Corte Reale " Sala Reale "

Piazza Stazione N. 50 Firenze

Ingresso Libero

Che cosa accomuna figure geniali come Leonardo da Vinci e Albert Einstein, Mozart e Steve Jobs ?

Che cosa significa spingersi oltre i limiti delle proprie discipline e ottenere risultati straordinari ?

Il talento è una dote innata o va coltivato con cura e perseveranza ?

Di questi temi si occupa la scienza della performance, in una sintesi originale di psicologia, neuroscienze e terapia breve strategica. Gli autori indagano a fondo le caratteristiche che consentono al performer non solo di raggiungere prestazioni notevoli, ma anche di proseguire nel difficile percorso di miglioramento e superamento dei propri limiti: resilienza e determinazione, flessibilità e adattabilità caratterizzano tutti gli artisti, scienziati, sportivi e manager che riescono a toccare vette sovrumane e impensabili.

Studiare la performance significa anche esaminare il ruolo della trance performativa e il ricorso alle moderne tecniche ipnotiche, oppure individuare le modalità più corrette per valorizzare il talento, ed eventualmente «guarire» i blocchi e le «psicotrappole» che impediscono al talento di esprimersi pienamente. Ma, soprattutto, Giorgio Nardone e Stefano Bartoli ci conducono in un viaggio nel cuore più autentico della natura umana: il superamento di sé, in un'insaziabile ricerca dell'ignoto e dell'inconcepibile.